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La sezione archeologica del Museo Garda - Introduzione
La sezione archeologica del Museo Garda - Introduzione

La sezione archeologica del Museo civico Pier Alessandro Garda raccoglie testimonianze materiali, dal Neolitico fino alle soglie dell’età moderna, provenienti da raccolte antiquarie e da scavi condotti in città e nel territorio.
Si tratta di reperti fortunosamente conservati grazie alla loro natura non deperibile nel terreno, che documentano, quindi, solo alcuni aspetti di fenomeni più complessi,  ma consentono di ricostruire la storia attraverso elementi concreti e quotidiani, invitando anche a visitare le aree archeologiche dalle quali provengono.

Un primo nucleo di materiali fu raccolto, nella seconda metà del ‘700, dal conte Perrone di San Martino, come parte della sua “collezione di meraviglie”,  accuratamente inventariata e descritta dall’allora conservatore conte Pinchia.
A essi si sono successivamente affiancati lasciti, donazioni ed acquisti, come gli oggetti provenienti dalla necropoli romana degli stabilimenti Rossari & Varzi, donati dall’avvocato Pinoli nel 1937, e i reperti longobardi derivanti dalla donazione Torasso-Calvetti. Anche il Gruppo Archeologico Canavesano ha contributo all’ampliamento della conoscenza di Eporedia e del  territorio circostante.

I reperti statali, frutto delle indagini effettuate dalla Soprintendenza soprattutto a partire dagli anni ’60, si sono poi aggiunti a quelli delle collezioni storiche, permettendo di articolare, in occasione del recente riallestimento inaugurato nel 2014, un percorso cronologico e insieme tematico, che aiuta a ricomporre i contesti di appartenenza degli oggetti.

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