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Sant'Ulderico

La chiesa, secondo quanto attesta la tradizione storiografica, venne innalzata negli anni immediatamente successivi alla canonizzazione di Sant’Ulderico, avvenuta nel 993, nel sito ove lo stesso Ulderico, vescovo di Augusta, di passaggio a Ivrea, nel 971 aveva operato un miracolo. La primitiva struttura fu realizzata impiegando elementi di recupero del teatro romano esistente in antico nell’area.


L’edificio, che nei secoli ha subito profonde trasformazioni, dopo gli interventi di restauro eseguiti nel 1952 all’esterno esibisce la parte superstite del campanile romanico, unica testimonianza della costruzione originaria, databile alla prima metà dell’XI secolo, e la probabile facciata trecentesca con due finestroni chiusi in alto da un arco ribassato e, accanto al portale settecentesco, un accenno dell’arco a sesto acuto che incorniciava l’ingresso. Al termine dei lavori di ripristino, il fronte del luogo di culto è stato arricchito con la bella statua di Sant’Ulderico con il bastone pastorale, creata da Enrico Carmassi, direttore della Scuola d’Arte di Castellamonte, che si può ammirare nel mezzo del timpano triangolare; dal 1973, nella lunetta del portale è sistemato il bassorilievo rappresentante Cristo, re-alizzato, in marmo proveniente dalla Puglia, nello studio dello scultore Checchi, a Pietrasanta. L’architettura interna della chiesa, quale oggi ci appare, è il risultato del radicale cambiamento avvenuto tra il 1725 e i primi anni ‘30 del Settecento, quando fu compiuta la ristrutturazione nelle forme barocche, cui si deve anche la creazione dell’odierna torre campanaria e della cupola.

Le decorazioni che ornano l’interno, del 1897, sono opera del pittore Giovanni Stornone di Ivrea per le figure, del pittore Giovanni Silvestro di Montanaro per gli ornati, di Pietro Fietta di Ivrea per le sculture, anche dei capitelli e dell’orchestra, e di Filiberto Canale per la doratura della chiesa e degli altari. A questa fase di abbellimento appartengono i due grandi affreschi, che troviamo all’ingresso del luogo sacro, riproducenti la Visita di Maria a Sant’Elisabetta e Maria bambina amorevolmente istruita da Sant’Anna. Dello stesso Stornone sono le due tele raffiguranti il tema del Sacro Cuore di Gesù e il soggetto dell’Immacolata Concezione di Maria, poste nei rispettivi altari laterali, realizzate nel 1898. Di autore ignoto sono invece le due belle icone risalenti agli anni trenta del XVIII secolo che decorano gli altari laterali, nella parte centrale della navata, dedicati a San Francesco Saverio e alla Natività, quest’ultima pala è una copia della Natività di Sebastiano Conca, pittore di Gaeta, anche attivo in Piemonte, al servizio della corte sabauda. L’altare maggiore, sovrastato dalla tela raffigurante la Santissima Trinità e San Michele insieme ad altri Santi e racchiusa in una raffinata cornice in legno scolpito, è un pregevole manufatto in marmi policromi realizzato nel 1766 dagli artigiani Marchese e Pelagatta, veri e propri artisti nel plasmare la materia.

DOVE: Ivrea - Via Arduino, 1